mercoledì 6 aprile 2016

El viaje. Parte I: Lagos, vulcanos y palafaitas


E' iniziata l'estate, gli esami sono alle spalle. Dopo questi tristi mesi di intercambio, è giunta l'ora di godersi le meritate vacanze.
Il viaggio è stato un'avventura impressionante: in quasi tre mesi ho percorso migliaia di chilometri,  conosciuto tantissime persone e goduto della vista di paesaggi incredibili.
Ho deciso di raccontarvi questa esperienza in minicapitoli in cui riassumerò gli eventi e le considerazioni più interessanti di ogni parte di questo viaggio. Oltre al racconto seguirá l'inevitabile carrellata di foto (e, in questo caso, anche una piccola sorpresa).
Racconti più dettagliati verranno forniti al mio ritorno a chi vorrá invitarmi a cena (sì, ho fame, sono le 6,  ho saltato il pranzo e mi manca un monton la cucina italiana).




Il primo pezzetto di viaggio é durato circa dieci giorni. Insieme a Igor ho visitato la regione dei los Rio, de los Lagos e l'isola di Chiloe.

Ecco i punti salienti di questa prima avventura:

  • Viaggio a caso, partiti con una tenda, un fornellino, pochi soldi, poche idee ma tanto risotto in busta.
  • Tanta acqua, poca pioggia. Nonostante sia una delle zone piú piovose del Cile abbiamo quasi sempre trovato bel tempo. In compenso abbiamo goduto della vista dei fantastici e immensi laghi, esplorato una foresta pluviale e ammirato cascate incredibili.
  • Abbiamo sempre campeggiato in posti improbabili. Non abbiamo mai dormito in una struttura adeguate che sia campeggio o ostello. Tra i posti piú epici ricordiamo: 
    • Una spiaggia con sabbia nera.
    • Un parco in centro a una della principali cittá cilene, Osorno, e per di piú accanto allo scarico di una fogna. Se penso all'odore mi viene ancora la nausea.
    • In mezzo a una strada in cima al Passo Desolazione, alle pendici di un vulcano e in mezzo a un tempo da lupi.
    • Sul molo di una casa di villeggiatura di una ignara famigliola cilena
  •  Abbiamo mangiato per dieci giorni sempre le stesse cose: pan di Pasqua (una specie di panettone) a colazione, pane con paté improbabili e di bassissima qualitá (da noi chiamati piselloni per la forma della confezione) a pranzo e risotto in busta per cena (rigorosamente 6 porzioni in due)
  • Dopo una delle camminate piú faticose che ho mai affrontato (8 ore quasi tutte sulla sabbia e sotto un sole devastante) siamo arrivati in una spiaggia da sogno, sembrava il depliant di un'agenzia di turismo. Da qui abbiamo iniziato l'esplorazione di una foresta pluviale. Tra liane e acquitrini ci siamo sentiti dei provetti esploratori.
  • Abbiamo attraversato enormi solchi scavati dalla lava e respirato il potere distruttivo dei vulcani. Il Villarico è talmente perfetto da sembrare finto.
  • Escursione al già citato passo Desolazione, con una nebbia fittissima, un vento folle. Doveva esserci un accogliente rifugio, abbiamo trovato una catapecchia distrutta (vedrete dalle foto)
  • Abbiamo visto le palafitte di Chiloe e le sue famose chiese di legno.
  • Come sempre abbiamo incrociato, conversato, fatto autostop e condiviso pezzetti di starda con personaggi assurdi.
  • Ultimo ma non ultimo: Igor. Il compagno di avventure e l'amico ideale per condividere questo folle e stupendo viaggio. Spero solo di non averlo traumatizzato troppo.

Igor si crede uno scoiattolo

Igor si crede un fotografo



Centinaia di cascate

Non siamo soli

Se la chiamano regione dei fiumi ci sarà un motivo


Un vulcano spunta tra le nubi




Igor si crede un nano



Se esiste un paradiso non deve essere troppo diverso da questo...

Ragni grossi come mani...

Lago o mare? Lago!


Indovinate cosa stiamo cucinando? Molto probabilmente risotto in busta....

Igor si crede un montanaro

Rocce vulcaniche

Passo desolazione

Il solido rifugio che avrebbe dovuto acoglierci

Idem con patate

Questo passo Desolazione è desolato. E desolante.

Il paesaggio è modellato dalle colate di lava.

Belli veri.

Valli letteralmente scavate dalle eruzioni






Igor si crede un fotomodello.


Le pendici del vulcano

Un po' di colore

Nomi rassicuarnti

Vulcano


Più vulcano di così si muore...


La chiesa di Castro

Le famose palafitte di Chiloe

Uno dei posti al mondo con la mare più alta...




Incendi all'orizzonte...

Al contrario del nord, qui, il legno la fa da padrone



Ponti in buono stato

L'immagine della sicurezza

Cosa significa il simbolo in basso a destra? Noi l'abbiamo interpretato come: "Per pupazzi di neve e simili è possibile suonare il violino". Notare che ti danno anche l'autorizzazione a non fare niente.

Igor sempre più fotomodello

Per chilometri e chilometri solo noi e vacche.




Caraibi? No, Chiloè.


Caraibi II

Qui i ponti li sanno fare un poco meglio...

La fida tenda...

Esplorando la foresta

Esplorando la foresta II


Igor si crede allenato

WoW








Perché la vita non è solo essere belli belli in modo assurdo...

Freedom

Video bonus ahahahha